VINO BIANCO BIOLOGICO E BIODINAMICO "IL MATTO" - Vendemmia 2023
Vino bianco fermo ottenuto da uve di ortrugo lavorate in purezza. La macerazione sulle bucce ha donato a questo vino un caratteristico colore dorato brillante. Dal profumo persistente e fruttato sprigiona in bocca aromi di frutta candita, marmellate, marsala e miele. Un gusto unico, forte, deciso, leggendario... proprio come un fauno!
Bottiglia da 0.75cl - 13.5 % vol
Descrizione: Vino bianco fermo biologico macerato sulle bucce e non filtrato per esaltare le caratteristiche aromatiche dell’annata. Prodotto secondo il metodo ancestrale da uve raccolte a mano e senza aggiunta di lieviti. Anche se molto pochi contiene solfiti, grado alcoolico 13.5%.
Indicazioni di servizio: si consiglia di servire ad una temperatura di 10 °gradi dopo 10 minuti di decantazione. Ottimo associato a formaggi di capra e stagionati in genere, carni bianche e selvaggina.
Certificato da:
Icea - Istituto per la certificazione etica ed ambientale
Demeter - Marchio unico per la certificazione dei prodotti biodinamici
IL MATTO
Non è il vino a imitare la terra, è la terra che si riconosce nel vino. Il Matto non è nome di fantasia, ma dichiarazione d’intenti, un bianco fermo da uve Ortrugo lavorate in purezza, figlio di una viticoltura biodinamica che non cerca scorciatoie, ma tempo, ascolto, coraggio. La macerazione sulle bucce gli regala un colore dorato vivido, profondo, come certe giornate d’autunno che sembrano fatte apposta per il silenzio e la contemplazione.
Al naso è esplosione e memoria: frutta candita, marmellata d’albicocche, miele di castagno, un’eco di marsala che vibra e poi scompare, lasciando spazio a fiori secchi e sentori di erbe officinali.
Il sorso è pieno, viscerale, ma mai sgraziato. Ha corpo, grip, una salinità che morde e insieme accarezza. La dolcezza si insinua, ma viene domata da una trama acida precisa, pulita, elegante.
Il Matto è un vino che gioca con le regole, le conosce, le rovescia. Guarda ai grandi bianchi del Reno e dell’Alsazia, ma lo fa dal crinale piacentino, con la voce ruvida e vera di chi cammina tra i filari ogni giorno. Un vino che non si può addomesticare, lo si ascolta, lo si segue, lo si ama o lo si lascia. Proprio come la figura del matto nei tarocchi, rappresenta il principio e la fine, il dubbio e la possibilità. Un Ortrugo che esce dal coro e canta da solo, a voce piena.
By @OfficinaEnoicaMilano